I fratelli Accio e Manrico – uno fascista e l’altro comunista – si scambiano cazzotti fin da piccoli. Cresciuti, continuano a litigare: ma alle questioni ideologiche si sostituisce l’amore per Francesca, che sta con Manrico ma per la quale Accio traduce poesie dal latino. Arriveranno le tensioni degli anni ’70 a stravolgere le loro vite…
Racconto di formazione che, immerso in un preciso momento storico, mantiene una propria vitalità. Buon esempio di cinema medio-alto, racconta miti intesi come storie condivise di una comunità, divulgandoli in modo accessibile. Ottimo il cast, specie Germano e Diane Fleri; il titolo viene da un brano di Rino Gaetano.
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